Parete attrezzata in cartongesso: le migliori idee

Parete attrezzata di cartongesso, soluzione elegante e funzionale

Parete attrezzata di Peeter Gaiani
Parete attrezzata di Peeter Gaiani

Avete mai pensato che la tanto desiderata parete attrezzata del vostro soggiorno può essere realizzata su misura con il cartongesso? Il cartongesso è infatti un sistema costruttivo estremamente versatile e pulito – totalmente a secco –, che permette di ottenere soluzioni ad hoc per ogni tipo di esigenza, sia funzionale sia estetica. 

Quando creare una parete attrezzata di cartongesso?

Una parete attrezzata di cartongesso si può realizzare in ogni ambiente della casa, dallo studio al soggiorno, incluse le camere della zona notte, perché la possibilità di farsela costruire davvero su misura risolve ogni tipo di necessità, sia funzionale sia di gusto.

La zona giorno è comunque il luogo della casa in cui generalmente si pensa a un progetto di questo tipo, che possa risaltare al meglio e dare valore allo spazio.

 

Senza tuttavia aver bisogno di superfici troppo estese: anche una specchiatura dalle dimensioni ridotte può essere trasformata da elementi di cartongesso, se ben studiati nelle proporzioni e nella composizione. Una parete organizzata con mensole e ripiani, costruiti senza soluzione di continuità materico-formale con le strutture murarie di un appartamento, dà infatti movimento all’insieme. E nel contempo aiuta ad organizzare al meglio libri, oggetti e apparecchi tecnologici, in modo semplice, veloce e poco impegnativo dal punto di vista economico.

 

Leggi anche: Libreria in cartongesso o parete attrezzata? 

Soggiorno piccolo, parete attrezzata per ottimizzare lo spazio

Quando il soggiorno ha una dimensione contenuta una parete attrezzata di cartongesso può diventare il fulcro dello spazio: l’elemento strutturale principale dell’ambiente, che risolve con poco ingombro una molteplicità di funzioni. In tal modo si può ridurre il numero di arredi necessari e lasciare maggiore libertà alla disposizione delle sedute imbottite o del tavolo per le cene con gli amici.

 

I ripiani, le mensole, i vani ricavati con il cartongesso possono infatti trasformarsi di volta in volta in libreria, in appoggio per televisore e apparecchi elettronici, teca per vasi e piccoli oggetti preziosi, piano per pc portatile... Un' architettura costruita calibrando profondità e spessori, che diventa protagonista della stanza senza incombere. Anzi alleggerendo l’effetto finale.

Soggiorno ampio, parete attrezzata articolata

Se la zona giorno è di ampia superficie o meglio ancora articolata, una parete attrezzata di cartongesso può diventare nel contempo fondale e quinta del luogo della casa votato alla convivialità e alla connessione con il mondo esterno. Nel primo caso, ove si abbia a disposizione una grande parete libera, grazie alla versatilità del sistema costruttivo è possibile organizzare il piano verticale con partizioni orizzontali e verticali che ne ritmino la scansione e ne identifichino la funzione.

 

Mensole e ripiani in cartongesso 

 

La profondità delle mensole per i libri sarà infatti obbligatoriamente diversa da quella per il servizio della festa o per i piccoli soprammobili di famiglia, così come da quella per gli apparecchi tecnologici a servizio della televisione.

 

Quest’ultima potrà essere appesa, inquadrata dalla griglia strutturale appositamente progettata, o appoggiata su un volume più sporgente, chiuso da ante trasparenti o opache a seconda delle esigenze di contenimento. La variazione dimensionale di tutti gli elementi dà così movimento all’insieme, attirando l’attenzione e creando una certa profondità visiva. 

 

Quando la zona giorno ha uno sviluppo più articolato può essere interessante allontanare la parete attrezzata di cartongesso dalle partizioni murarie, ricreando un setto freestanding parzialmente a giorno, che separi gli spazi funzionali – area pranzo e zona tv, ad esempio, o angolo studio e resto del soggiorno – senza soluzione di continuità visiva e luminosa. In tal modo la quinta ottenuta diventa la vera protagonista, dando un tocco di originale funzionalità all’insieme.

Parete attrezzata come libreria, i vantaggi dei mobili di cartongesso

Una parete attrezzata di cartongesso può facilmente essere organizzata come libreria: un modo semplice, veloce ed economico per ottenere un risultato scenografico e nel contempo funzionale. Gli arredi realizzati con questo sistema costruttivo, completamente a secco – che dunque non rovina finiture e rivestimenti già posati –, hanno un impatto visivo particolarmente forte, seppure non siano modulari come i mobili tradizionali. Montanti e traversi di cartongesso si distinguono infatti per gli spessori sostenuti, che scandiscono la superficie dandole carattere.

 

Una soluzione di tal tipo può sostenere pesi anche importanti, come quelli ad esempio dei grandi libri d’arte o di fotografia, e resiste nel tempo molto più che non una classica libreria di legno o di metallo: niente piani imbarcati, né fuori squadra della struttura, né deterioramento dei materiali. 

Illuminare una parete attrezzata

Una parete attrezzata di cartongesso ha il pregio di poter essere illuminata in diversi modi, così da risultare più o meno scenografica a seconda dei momenti e delle necessità.

 

Gli spessori di mensole e ripiani possono celare strisce led bianche (o colorate per chi ama gli effetti forti), che danno visibilità agli oggetti organizzati e nel contempo possono funzionar da luce d’atmosfera o di cortesia al calar del sole. I cielini dei volumi protetti da ante di cristallo o dell’intera parete attrezzata sono invece perfetti per l’alloggiamento di faretti, sempre a led, che illuminino con fasci più potenti dall’alto la composizione o l’interno di contenitori.

 

Un risultato che si può ottenere con una porzione soprastante di controsoffitto che celi un sistema di illuminazione diffusa. In tal modo si può far risaltare la scansione geometrica della parete con il gioco di luci e di ombre che si viene a creare. 

Inoltre, nulla vieta di sfruttare i piani orizzontali anche per appoggiare piccole lampade da tavolo o mini abat-jour che rischiarino l’atmosfera in modo discreto e impreziosiscano l’eleganza dell’effetto luminoso finale. 

 

Che ne dici? 

 

Marcella Ottolenghi - architetto 

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