Vendere un terreno agricolo: tutti i passi da compiere

Vendere un terreno agricolo: tutti i passi da compiere

 

Vendere un terreno agricolo non è molto diverso dal venderne uno edificabile o dal mettere in vendita un immobile. Anche in questo caso, è necessario rispettare alcune semplici regole e raccogliere tutti i documenti necessari affinché la vendita risulti valida e l’acquirente non abbia brutte sorprese.

 

Naturalmente, il primo passo da compiere consiste nel definirne il prezzo di vendita. Per ottenere una corretta e attendibile valutazione terreno agricolo è sempre preferibile fare affidamento su esperti del settore che siano in grado di individuare coefficienti e valori medi, di valutare le caratteristiche del terreno e di prendere in considerazione l’andamento del mercato. In linea generale, per farsi un’idea del valore del proprio terreno è possibile prendere in considerazione i coefficienti OMI pubblicati sul portale dell’Agenzia delle Entrate, i quali offrono i valori medi al metro quadro dei terreni situati in diverse zone d’Italia, nonché tenere conto del valore catastale.

 

Una volta individuato il valore del terreno e stabilito il prezzo di vendita, è possibile procedere con la messa in vendita del terreno e la ricerca di potenziali acquirenti. Di seguito andremo a scoprire quali sono i passaggi fondamentali da seguire per non commettere errori.

 

 

Terreno agricolo e terreno edificabile: cosa cambia

 

Prima di andare a scoprire come procedere, può essere utile capire la differenza tra terreno agricolo e terreno edificabile. Comprendere appieno questo aspetto è indispensabile in quanto, nel momento in cui ci si appresta a vendere un terreno di proprietà, è indispensabile far capire ai potenziali acquirenti, anche quando inesperti, che cosa potranno fare effettivamente della superficie acquistata.

 

Quando si parla di terreni agricoli, si fa riferimento a quei terreni destinati in modo esclusivo:

 

  • al lavoro agricolo;
  • all’allevamento di bestiame.

 

Anche i terreni a uso boschivo possono rientrare sotto questa dicitura.

 

I terreni edificabili, in genere caratterizzati da prezzi più elevati e definiti attraverso gli indici di edificabilità, sono invece quei terreni sui quali è possibile erigere delle costruzioni a uso residenziale e abitativo.

 

 

Terreno agricolo e diritto di prelazione

 

Una volta stabilito che si desidera mettere in vendita il proprio terreno e si è individuato il prezzo corretto, è importante verificare se esistono soggetti con diritto di prelazione. Tra questi rientrano:

 

  • gli affittuari: se il terreno è stato dato in affitto da un minimo di due anni con contratto regolare a un coltivatore diretto che non abbia venduto, nel biennio precedente, dei fondi, questo avrà diritto di prelazione su chiunque altro;
  • i confinanti: in assenza di affittuari, il diritto di prelazione passa al confinante o ai confinanti, ossia a quei soggetti i cui fondi risultino contigui a quello messo in vendita, non separati da fossi, canali, strade e via dicendo. I confinanti devono possedere le medesime caratteristiche degli affittuari, ossia essere coltivatori diretti e non aver venduto terreni propri nei due anni precedenti.

 

In presenza di affittuari o di confinanti, non è possibile procedere immediatamente con la pubblicazione di annunci di vendita, ma bisogna inviare a essi un preliminare di vendita tramite raccomandata. Chi ha diritto di prelazione può esercitarlo entro 30 giorni e deve pagare la somma pattuita entro i successivi tre mesi. 

 

Laddove l’affittuario rinunciasse, il diritto passerebbe al o ai confinanti; se anche questi rinunciassero, il venditore sarebbe libero di mettere in vendita il terreno attraverso altri canali.

 

Cosa succede se non si rispetta il diritto di prelazione

 

Laddove non si rispettasse il diritto di prelazione, i prelazionari potrebbero far valere, entro un anno dalla vendita del terreno, il diritto di riscatto

 

Attraverso questo, potrebbero acquistare il terreno libero da gravami, pagando il prezzo stabilito nei tre mesi successivi al passaggio in giudicato della sentenza o dal momento dell’adesione al riscatto del soggetto che aveva precedentemente acquistato il terreno agricolo.

 

 

Vendita del terreno agricolo: quali documenti servono

 

Proprio come avviene per la vendita di un immobile, anche quando si vende un terreno agricolo è necessario procedere al recupero di una serie di documenti che attestino il rispetto delle leggi vigenti, la regolarità e la proprietà da parte del venditore. In particolare, sono necessari:

 

  • il certificato di destinazione urbanistica o CDU, il quale attesti la destinazione d’uso del terreno secondo il piano regolatore;
  • il certificato catastale e la mappa catastale, finalizzata a indicare nel dettaglio posizione, dimensione e forma del terreno oggetto di vendita;
  • un titolo di proprietà, il quale dimostri che il venditore è il legittimo proprietario del terreno;
  • la visura ipotecaria, utile per verificare se sul terreno gravano delle ipoteche.

 

Fondamentale, inoltre, presentare verifiche del diritto di prelazione e delle rinunce da parte degli interessati.

 

 

I passi successivi

 

Ricevuta comunicazione di rinuncia da parte dei prelazionari e controllati tutti i documenti, si può procedere con la messa in vendita del terreno. Questo passaggio, non meno dei precedenti, richiede impegno e attenzione, fondamentali per la buona riuscita dell’operazione di compravendita.

 

A seconda dei casi, è possibile procedere in totale autonomia, occupandosi di tutto da soli, oppure appoggiarsi ad agenti immobiliari esperti nella vendita di terreni agricoli. Indipendentemente dalla strada scelta, sarà necessario:

 

  • effettuare fotografie dettagliate e accattivanti del terreno, finalizzate a mostrarne ai potenziali clienti le caratteristiche e le particolarità
  • pubblicare annunci online, sfruttando piattaforme specializzate ed eventualmente canali social
  • fissare i primi appuntamenti con gli interessati e organizzare le visite al fondo in modo tale da consentire di valutarne le caratteristiche sul posto.

 

Nel momento in cui uno dei potenziali acquirenti fosse realmente interessato all’acquisto, si potrebbe procedere con la proposta e il preliminare di vendita, arrivando poi fino al rogito, atto di chiusura della compravendita.

 

 

Quanto costa vendere un terreno agricolo

 

Dato che le spese da sostenere per chiudere la compravendita di un terreno agricolo sono, in genere, a carico dell’acquirente, vendere il terreno non costa praticamente nulla. 

 

L’unica eccezione è data dai terreni messi in vendita prima dei cinque anni dopo l’acquisto. In questo caso, laddove il terreno venisse venduto a un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto, si dovrebbe pagare una tassa sulla plusvalenza.

 

 

 

Scrivi commento

Commenti: 0

Contattami per un preventivo gratuito: tel. 3496150880

Nota: I campi con l'asterisco sono richiesti